MONTE LABRO E LA SUA ENERGIA

La Maremma in quella parte a nord è dura e selvaggia mentre si aggrappa ai monti che vanno verso l’Amiata. Sullo sfondo il mare, quello del grossetano, della malaria, dei canti popolari di nostalgia e di lavoro: era là che gli uomini delle montagne erano costretti a migrare stagionalmente come braccianti, salariati e avventizi per la raccolta dei fieni e del grano o per prestare la loro opera come terratichieri per poter campare. E là, al di sopra dei boschi, si staglia, nudo di roccia grigiastra, il Monte Labro (o Labbro).

Lo scelse David Lazzaretti per costruirci la “sua nuova chiesa”.

TREKKING & YOGA A BORGO CERTANO

Un trekking facile seguito da una lezione di di Anukalana Yoga aperta a tutti, già praticanti o neofiti nella bellissima cornice di Borgo Certano.

 

Aperi-trek all’ EREMO DI MONTESPECCHIO

Un giovane andò una volta da un vecchio eremita e gli chiese una norma per vivere. L’eremita rispose: «Tendi verso il raggiungibile». L’adolescente ringraziò e disse che, se non era indiscreto, avrebbe voluto da lui un’altra parola ancora che gli servisse di viatico per la sua strada. Allora l’eremita aggiunse al primo consiglio il secondo: «Tendi verso l’irraggiungibile».
(Ernst Jünger)

Trekking con aperitivo alla scoperta di un eremo ricco di fascino nascosto nel bosco.

CACCIA ALLE UOVA

DA DOVE VIENE IL GIOCO DELLA CACCIA ALLE UOVA?

Origine
I persiani, gli egiziani e più tardi i romani si regalavano già delle uova decorate per celebrare l’inizio della primavera e il risveglio della natura. Ma sapevi che nel XV secolo i cattolici non potevano mangiare le uova durante la Quaresima, periodo di digiuno prima della Settimana Santa? Le uova deposte durante quel periodo e messe da parte erano decorate per essere date o vendute durante la festa di Pasqua.

Un gioco familiare
Negli Stati Uniti, in Francia e in Belgio il gioco della caccia alle uova di Pasqua è una tradizione di lunga data. Il gioco consiste nel nascondere delle uova colorate di cioccolato nel giardino e nel dare ai bambini un cesto per raccogliere i dolcetti trovati, che potranno essere degustati per tutta la settimana. Si tratta di un’opportunità ideale per approfittare di una giornata soleggiata all’aperto dopo un lungo e piovoso inverno. Le famiglie senza giardino organizzano spesso delle feste della caccia alle uova nei parchi pubblici, con amici e parenti.

In Italia, Spagna e Portogallo questo gioco è poco conosciuto, ma comincia a diventare sempre più popolare. Nonostante siano fortemente influenzati dal cristianesimo, questi paesi hanno comunque mantenuto delle tradizioni pagane che si ritrovano nella loro gastronomia.
La caccia alle uova non è altro che una caccia al tesoro in cui i bambini, con l’aiuto di alcuni indizi che gli vengono forniti, devono trovare appunto, delle uova.

LA LUNGA VIA DEI CAVALLEGGERI: BUCA DELLE FATE, LEGGENDE E MERAVIGLIE

L’eternità è il mare mischiato col sole.
(Arthur Rimbaud)

Si deve al Granduca Cosimo I l’iniziativa della costituzione nel 1561 di un corpo scelto di cavalleggeri armati “alla leggiera”, che costituisse una sorta di pronto intervento, veloce negli spostamenti a terra tra i vari punti di stanza delle diverse guarnigioni. Condizione fondamentale per tale velocità era la strada dei Cavalleggeri, realizzata per collegare le torri di avvistamento che lo stesso Cosimo aveva fatto costruire lungo la costa da Livorno e Campiglia, in alcuni tratti probabilmente riprendeva una più antica strada di origine romana. I soldati a cavallo che la transitavano, avevano il compito di pattugliare il litorale per impedire sbarchi di pirati barbareschi, merci e persone clandestine, rientravano, infatti, nei compiti dei soldati: la vigilanza sanitaria e doganale. Nel 1776 la strada venne elevata a “regia” e nel 1788 fu istituito un servizio regolare tra Livorno e Portoferraio con l’impiego dei Cavalleggeri; anche per queste ragioni, alcuni ponti di legno e passaggi a guado furono sostituiti con ponti in muratura. Questi ponti, rappresentati sul plantario allegato all’Estimo del 1795, in parte si conservano ancora, in parte sono crollati.  (Da: “I segni storici del paesaggio rurale” di Roberto Branchetti)

IPERICO, L’ERBA DI SAN GIOVANNI

Nelle pagine consumate degli antichi testi di guarigione, si parla di una pianta le cui lacrime sono magiche, usate a scopi spirituali e addirittura soprannaturali: si tratta dell’Iperico o Erba di San Giovanni, il cui vero nome è Hypericum perforatum. E’ una delle piante che mi hanno da sempre affascinato, sia per il misticismo che l’accompagna, sia per gli effetti portentosi che ha sulla pelle e sulla mente, non comuni per una piantina dall’aspetto così esile e gentile: soprannominata da molti come una pianta magica, vanta una ricca storia, caratterizzata da sfumature culturali e leggende ancora oggi molto intriganti.
L’iperico è una fioritura primaverile di tipo acquatico. Il suo nome, “scacciadiavoli”, deriva dalle proprietà che gli antichi greci pensavano possedesse, ovvero quelle di scacciare i fantasmi, che non potevano sopportare il suo odore.
L’olio di iperico è un valido rimedio in caso di scottature, ustioni ed eritemi solari. E’ un eccellente lenitivo doposole che non va però usato al posto della crema solare perché ha un effetto fotosensibilizzante, cioè durante l’esposizione al sole rende la pelle più sensibile agli effetti dannosi delle radiazioni.

L’EREMO DI MOTRANO

“Ci sono notti in cui tutto parla chiaramente: la luna, il bosco, gli uccelli. E l’eremita, prendendo appunti, scrive dentro la sua anima il libro più bello del mondo.”
(Fabrizio Caramagna)

Attraverso un’antica via alla scoperta di un affascinante eremo incastonato nella roccia tra fitti boschi, storie e leggende.

IL LAGO DELL’ACCESA

Il lago dell’Accesa sorge nell’estremità meridionale del comune di Massa Marittima. Le origini del lago sono tuttora incerte, ma studi recenti lo classificano come una voragine creata dallo sprofondamento del terreno a causa della presenza di una sorgente sotterranea.

Dal bacino d’acqua dolce prende origine il fiume Bruna, che si getta nel mar Tirreno dopo aver percorso pochi chilometri. Il lago è caratterizzato da una profondità media di 20/30 metri e presenta circondato da canneti e cespugli che si sviluppano vicino alle sue sponde.

L’area dell’Accesa si estende per 14 ettari. Il Lago è circondato da un fitto bosco di lecci e querce ed è situato al centro di un’area particolarmente interessante, sia dal punto di vista naturalistico che archeologico. Il lago dell’Accesa attrae ogni anno visitatori da tutta Europa, richiamati dal suo fascino e dalle fresche sue acque durante i caldi pomeriggi estivi.

CACCIA ALLA PRIMAVERA – trekking for family

“Quando la terra
è giovane e fresca,
quando la testa
è piena di festa,
quando la terra
splende contenta,
quando di erba
odora il vento,
quando di menta
profuma la sera,
è primavera.” (Roberto Piumini)